venerdì 3 maggio 2013

L'evento della "Danza Dei Fotoni"












L'evento consiste nel realizzare sopra ad uno spazio sacro, che è rappresentato nel Vastu Indiano (una griglia quadrata con 81 quadrati all'interno disposta secondo i punti cardinali), una struttura con varie forme di cristalli , durante la preparazione, ai partecipanti viene descritto come prepararsi fisicamente (respiro e rilassamento) e mentalmente (concentrazione e creazione di un pensiero positivo). Poi si consegnano loro dei puntatori laser con i quali, alla fine della preparazione dello spazio sacro, ognuno punterà il raggio su uno dei cristalli disposti nella parte Nord-Est  informando il fascio di luce con il suo pensiero positivo.










martedì 9 aprile 2013

La danza dei fotoni (parte 2)


La visione illuminante dell'effetto della luce laser sui cristalli, ha suscitato in me la necessità di unire e assemblare più cristalli di varie dimensioni. E' stato come essere in un fiume e abbandonarsi nella corrente seguendone il flusso. Così sono nati gli avatar,  rappresentazioni totemiche di entità universali e particolari astronavi per viaggi iperdimensionali. Quando queste creazioni  vengono colpite dai fasci di luce del laser, diventano come il danzatore delle stelle che fluisce sulla luce e permette alla luce di fluire su di lui, sensazione energicamente potente di mondo  nuovo.  Non ho grandi conoscenze di fisica, ma quando nel 2007 vidi "Bleep" un film documentario in cui scienziati, filosofi e ricercatori davano risposte inusuali e a volte sconvolgenti a quesiti tipo"di cosa è fatta la realtà?" oppure "di cosa sono fatti i pensieri?" si accese subito un interesse per la fisica quantistica. Per me che ho cominciato leggendo Paramahansa Yogananda a 16 anni e continuato a studiare lo Yoga fino ad oggi, che mi trovo ad insegnarlo ai miei allievi, il mondo dei quanti getta un ponte tra la spiritualità e la scienza. Quando la luce e il colore hanno incontrato avatar e astronavi di cristallo e si sono mostrati nuovi universi e nuovi mondi ho capito che queste rappresentazioni potevano essere un modo per comunicare e diffondere il concetto di "società della conoscenza condivisa". Sapere che i nostri pensieri possono creare, modificare la nostra realtà è una sensazione fantastica. Masaru Emoto in un suo studio sulla memoria dell'acqua dimostra come il nostro pensiero possa modificarne la sua struttura. Egli ha preso delle gocce di acqua e, separatamente, ha inviato a ciascuna di esse un pensiero tipo: grazie, amore, pace, ti odio guerra e poi ha messo le gocce a congelare. Al microscopio la struttura dei cristalli di ghiaccio che avevano ricevuto pensieri positivi era perfettamente armoniosa, mentre quella delle gocce sottoposte a pensieri negativi era brutta e malformata. Prendere coscienza di questo e pensare di quanta acqua è composto il nostro corpo e quanto i nostri pensieri possano influire su di essa è abbastanza inquietante. Il quarzo ialino o cristallo di rocca, mi è sembrato il materiale giusto per le sue grandi qualità. Tra gli usi scientifici, viene utilizzato nelle strumentazioni dei computer come generatore di frequenze e in apparecchiature similari per la sua capacità di trattenere la memoria. Sin dall'antichità viene usato per amplificare l'intenzione, può essere programmato per la realizzazione dei nostri progetti, aumentare la comunicazione tra le varie dimensioni; ha la capacità di convogliare ed incanalare le più alte energie cosmiche sul piano terrestre e favorisce la comunicazione con il sè superiore e gli spiriti guida.
La luce coerente del laser, concentrata in un raggio rettilineo estremamente collimato e con la sua alta luminosità, è un superconduttore di informazioni, informazioni che possono essere trasmesse dai nostri pensieri, che, come ci insegna la fisica quantistica, sono in grado di trasformare la realtà. La trasmissione della luce informata alle strutture di quarzo costruite al di sopra di uno spazio sacro, di una griglia energetica, permette all'intenzione, al pensiero, di programmare il cristallo.  Il cristallo diventa un amplificatore delle nostre intenzioni. L'intenzione dell'osservatore informa la luce. La luce informa il cristallo, il cristallo amplifica l'intenzione e l'intenzione modifica la realtà .
La rappresentazione fisica dello spazio sacro, simbolicamente è stata affidata al Vastu indiano (  una griglia quadrata con 81 riquadri al suo interno e orientata secondo i punti cardinali), per la sua più semplice realizzazione in plexiglass che è un grande conduttore di luce; in futuro sarebbe bello sperimentare materiali trasparenti elastici per riprodurre la curvatura dello spazio. Quindi, la mia intenzione a questo punto è stata di creare una situazione in cui le persone fossero coinvolte con il loro pensiero nella rappresentazione di un'evento che consiste nel realizzare sopra ad uno spazio sacro, come detto sopra rappresentato nel Vastu indiano, una struttura con varie forme di cristalli. Durante la preparazione, ai partecipanti viene descritto come prepararsi fisicamente, respiro e rilassamento, e mentalmente, concentrazione e creazione di un pensiero positivo. Poi si consegnano loro dei puntatori laser con i quali alla fine della preparazione ognuno punterà il raggio sulla parte della struttura di cristalli dispost a Nord-Est dello spazio sacro, dove secondo il Vastu le cose si realizzano, informando la luce con il suo pensiero positivo. Sensibilizzare le persone sui loro pensieri le aiuta ad avere una nuova presa di coscienza sulla realtà che le circonda e le aiuta ad evolvere per poter partecipare al salto ad una dimensione più evoluta, il salto quantico.




















domenica 10 marzo 2013

La danza dei fotoni (parte 1)


La speciale sensazione che ho provato la prima volta che ho puntato il laser su un quarzo ialino è stata veramente illuminante, come un'amore a prima vista.
Il veder frizzare i fotoni, eccitati dal passaggio di quel raggio così puro e brillante nella struttura spiraliforme degli atomi del quarzo, sembrava mettere a nudo l'anima e l'anima ne era veramente felice.
Avevo già da un po' sentito questa attrazione per l'inorganico, quando qualche anno fa un amico, che vive da molti anni in Madagascar, mi regalò una punta di quarzo ialino.. Da quel momento è iniziato un percorso, ho semplicemente cominciato a cercare, e in un paio di anni una vasta quantità di cristalli di ogni dimensione e forma, da piccolissime punte a cluster di decine di chilogrammi, sfere ed altro, erano lì con me. Il tutto con una facilità straordinaria, come se in realtà mi avessero cercato loro, mi avessero scelto.
Seguendo il sentiero ho percepito che l'armonia del quarzo ialino nel prendere la luce in tutti i suoi colori e  trasformarla al suo interno in qualcosa di magico era un'esperienza da condividere. Ho iniziato a fare delle basi dove inserivo lampade led che hanno una


vasta gamma di colori regolabile da un telecomando. Il risultato era veramente gradevole per l'occhio, dava immediatamente una sensazione di pace, di rilassamento, di gioia.
Ma l'effetto più affascinante è quello di puntare la luce del raggio laser sulla struttura del quarzo. La danza dei fotoni all'interno, e addirittura intorno al quarzo come un aura, è qualcosa che coinvolge la nostra anima, ci riporta alle origini; la materia oscura, l'energia nell'etere sembra illuminarsi, si manifesta in un frizzare di piccoli punti di luce colorata che galleggiano, palpitano nella loro iridescenza











mercoledì 18 aprile 2012

NUOVI MONDI




All'inizio della mia avventura con i cristalli e la luce, ho incontrato un vecchio amico, Francesco Paretti, un designer affermato, è lui che mi ha dato una spinta nel portare avanti un lavoro più concettuale.
L'esperienza di appoggiare i cristalli su basi con lampade led colorate in effetti aveva più l'aria di una lampada, di un "presidio cromo-cristallo terapeutico".  nel frattempo io avevo cominciato ad assemblare gli avatar con i i cristalli e iniziato a fare le prime immagini statiche degli avatar colpiti dai raggi laser colorati. L'esperienza invece del laser sul cristallo lo colpì di più a livello concettuale e si coinvolse nel progetto stimolandomi ad intraprendere un percorso di arte concettuale.  Io sono figlio di una gallerista e ho vissuto la mia infanzia nel mondo dell'arte e di conseguenza mi sono trovato a lavorare in questo settore  per un lungo periodo della mia vita. Nel tempo ho sviluppato una specie di allergia per mercanti, galleristi e critici d'arte. Un problema mio etico, non me ne vogliano gli operatori del settore. Quindi pensare di iniziare un percorso di mostre collettive e personali era ed è ancora oggi una cosa che mi rifiuto di fare nei concetti e nei modi del vecchio mondo. Oggi per fortuna abbiamo il web e tutto è più democratico e la condivisione è più facile. Francesco mi ha consigliato, portandomi anche i materiali ed aiutandomi con fabbri e marmisti, di creare delle "composizioni" su delle basi "grezze", tipo pezzi di scarto, che abbiamo pensato rappresentassero i resti della nostra società in decadimento. Vetro, metallo, borosilicato e io ho cominciato ad assemblare i cristalli sopra a queste basi, il problema era come poter inserire i laser, a quei tempi usavo i puntatori a pila, e lui ebbe l'idea di metterli su del tondino di ferro malleabile e arriginito dove ha fatto saldare degli anelli che sostenevano il laser tenendo premuto il pulsantino, genio del design. Da questa collaborazione sono nati quattro prototipi da appendere e qualche "antenna", specie di paraboliche di borosilicato dove all'interno assemblo delle punte di quarzo e vengono sostenute da vari sistemi, dal cavalletto di cantiere al treppiede di fil di ferro che Francesco ha trovato e realizzato.